• Qualcosa si muove sul fronte del pagamenti dei contratti regionali

Ci sono timidi ma concreti segnali di un ritorno alla normalità sul fronte dei CIR. In questo articolo ripercorro quanto detto alle assemblee sindacali di maggio integrando quanto detto in presenza con le novità degli ultimi giorni.

ANP Lazio è ovviamente interessatissima alla vicenda e segue l'evolversi della situazione svolgendo il suo ruolo di rappresentanza sindacale mantenendo rapporti con tutti i soggetti che hanno un ruolo attivo e informando con precisione e tempestività i soci.

Una premessa

Per capire cosa succede occorre ricordare che il trattamento economico dei dirigenti scolastici è deciso in due distinte sedi. C'è un primo tavolo decisionale che si tiene a livello nazionale (CCNL)  in cui sono stabilite le cifre dello stipendio tabellare e della parte fissa della retribuzione di posizione. La parte variabile della retribuzione di posizione, il risultato e i compensi per le reggenze sono stabilite nei Contratti Integrativi Regionali (CIR).

Mentre lo stipendio tabellare viene pagato con prelievo diretto su appositi capitoli del bilancio dello stato, tutto il resto è finanziato attraverso un Fondo Unico Nazionale (FUN) che viene alimentato da risorse stabili, ma che prevedono rapporti tra risorse e organico che si configurano a seconda dell'anno scolastico, per cui la sua consistenza è piuttosto ballerina e varia di anno in anno.

L'iter che porta alla contrattazione è intricato. Annualmente il Ministero dell'istruzione dovrebbe costituire il FUN; l'Ufficio Centrale di Bilancio (UCB) costituito presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) certifica l'ammontare complessivo delle risorse disponibili per le contrattazioni regionali che alimentano il fondo costituito dal Ministero dell'Istruzione. Acquisita questa certificazione, la parola ripassa al Ministero dell'Istruzione che con un proprio decreto ripartisce la disponibilità fra le varie regioni che quindi passano alla fase di contrattazione locale.

Per via delle note vicende legate all'incapienza del fondo dovuto anche all'ultrattività del CIR 2016/2017, questo processo si era interrotto. In pratica l'UCB ha attestato che i CIR avevano consumato più risorse di quante ne fossero disponibili e ha imposto agli USR di agire per rientrare in pareggio. Grazie alle lotte di categoria, e in primis di ANP, il governo ha finalmente trovato i fondi per garantire il rientro alla normalità senza che vi fosse la necessità per i dirigenti scolastici di restituire somma (senza ri-petizione). Acquisito questo risultato, nei mesi scorsi è stata avviata la fase di contrattazione regionale in tutti gli UU.SS.RR. ed oggi la situazione sta rapidamente tornando alla normalità con la firma dei CIR per gli anni scolastici 2017-2018, 2018-2019 e 2019-2020.

La situazione del Lazio

Il primo CIR di questa nuova fase è stato firmato il 21 ottobre 2021 dopo aver ottenuto l'accorso sull'ipotesi di contratto il 2 agosto 2021. In questo CIR si prevede il pagamento della retribuzione di posizione parte variabile (quota annuale individuale) per un ammontare di € 14.893,34 per le scuole di prima fascia, € 12.541,76 per le scuole di seconda fascia e di € 10.190,18 per quelle di terza fascia. Cifre speculare a quanto pattuito nel CIR 2016-17 siglato nel gennaio 2018.


Il CIR 2018-2019 è stato firmato il 28 marzo 2022 mentre la firma del CIR 2019-2020 è prevista per il 6 giugno 2022. In entrambi i contratti la cifra per la retribuzione di posizione parte variabile è la stessa. Per i successivi contratti regionali le cose cambieranno ma di questo parleremo in seguito in altri articoli.

I pagamenti

Benché firmati i CIR non sono stati messi in esecuzione e, quindi, in pagamento, non ovunque almeno. La Ragioneria Territoriale dello Stato (RTS) di Viterbo ha tempestivamente pagato le spettanze, parte variabile e risultato, ai dirigenti mentre le altre province a maggio 2022 ancora non avevano dato seguito agli impegni previsti nel contratto. Risulta che a giugno la RTS di Latina metterà in pagamento i CIR, mentre Frosinone, Rieti e Roma dovranno attendere.

Un volta che il CIR viene messo in pagamento i dirigenti riceveranno sotto forma di arretrati la retribuzione di risultato e le eventuali differenze risultanti tra la retribuzione di posizione parte variabile già percepita (se percepita) e quella spettante dal CIR. In particolare, i dirigenti assunti in quegli anni, che la parte variabile non l'hanno mai vista, la riceveranno in un'unica soluzione che li porterà in pari al resto della categoria.

Il pagamento delle spettanze verrà effettuato, tramite l'istituto previdenziale, anche per coloro che nel frattempo sono andati in pensione, ma con qualche ulteriore ritardo.

ANP Lazio terrà informati i soci su tutti gli sviluppi della vicenda.